Con la testa in città e i piedi in campagna. Seppure a ridosso dell’interporto e con l’ingresso rivolto alla città, la residenza è circondata da vigneti e frutteti. Non mancano anche specie arboree e grandi arbusti spontanei dati dalla vegetazione pioniera nei terreni limitrofi, in stato di semi-abbandono: siamo infatti nell’ex periferia di Verona, ora inglobata dall’urbanizzazione. L’edificio si caratterizza per uno spiccato design ortogonale, a grandi volumi puliti, regolari e massivi, e da un intenso color tabacco alleggerito da vetrate e impreziosito da dettagli ricercati, seppur essenziali.
L’idea è quella di raccordare l’ambiente circostante all’architettura della costruzione con un giardino campestre modulato in funzione degli spazi: in alcune aree è architettonico, “obbligato” in contenitori e forme, concepito per il suo design; a tratti è invece molto spontaneo e naturale, tanto che in prossimità del confine nord si raccorda con la campagna. In ogni caso forme e colori sono stati scelti per combinarsi ed esaltare l’intenso colore della casa, in tutte le stagioni.