Ah quanto mi sono divertita! Intanto avevo sottomano un appezzamento di quasi 2500 mq tutti da ripensare, una casa con le imposte di legno a scorrimento, come quelle dei vecchi fienili, con un gran pergolato, la richiesta di una biopiscina (anche stretta purché lunga, per farci nuotare la figlia più giovane, ex agonista), proprietari che amano la campagna e che si augurano una bassa manutenzione.
Ho provveduto allora, una volta decisa la zonizzazione e le aree funzionali, a progettare un giardino naturalistico. Ci troviamo sul limitare di una vasta area agricola depauperata ecologicamente, perciò ho sistemato sul perimetro specie forestali e campestri con l’intenzione di ricostruire almeno un pezzetto di ambiente favorevole alla fauna e agli insetti. Ho poi popolato l’area di alberi da frutto e di aiuole (dal profilo vagamente in stile Burle Marx) con erbacee perenni e graminacee libere di crescere, fiorire, seccarsi e disseminarsi a piacere, come in un campo naturale, creando così l’ambiente più consono per una biopiscina e un giardino con basso fabbisogno idrico e bassa manutenzione.